A.C. 2915
Presidente. Signori del Governo, onorevoli colleghi, la vita ci insegna che non sempre è possibile ottenere subito il massimo di ciò che si vuole o che si ritiene più giusto avere. Molto spesso, per raggiungere l'obiettivo supremo, è necessario passare per la realizzazione di obiettivi intermedi. Contemplare obiettivi intermedi, però, non significa affatto rinunciare a raggiungere il massimo, al contrario significa provare a farlo nelle condizioni migliori. Il provvedimento di cui discutiamo oggi ne è la dimostrazione.
Nell'accingermi ad entrare nel merito provvedimento che oggi il Parlamento è chiamato a votare non possono non partire da un dato molto significativo: anche grazie all'introduzione dell'IMU sui terreni agricoli è stato possibile concorrere alla copertura finanziaria che ha reso possibile l'erogazione in busta paga del bonus di 80 euro a sostegno dei redditi medio-bassi. Scegliere di erogare un bonus economico a beneficio di molti cittadini e di molte famiglie è stata una scelta precisa del Partito Democratico e del Governo, che ha assunto rendendola concreta.
È un passo importante lungo quel percorso di cambiamento, che, con responsabilità e determinazione, il Partito Democratico sta portando avanti per costruire, passo dopo passo, un'Italia più solidale, più moderna, più giusta, più semplice e più forte. A chi sostiene, ogni tanto rabbiosamente, che quegli 80 euro siano stati una trovata elettoralistica priva di significato, voglio opporre la pacatezza di chi sa e comprende che gli effetti concreti sui consumi di una determinata misura economica vanno valutati nell'arco temporale di qualche mese. È infatti necessario che vi sia un'assunzione di consapevolezza nelle persone della disponibilità concreta di un nuovo potere di acquisto. Per questo, cari colleghi, staremo a vedere.
Ad oggi, signor Presidente, onorevoli colleghi, noi siamo chiamati a compiere, insieme, un altro importante passo nella direzione di un Paese più giusto.
È l'unico obiettivo che da sempre guida l'intera azione del Partito Democratico: conseguire equità e giustizia sociale. La realizzazione di questi obiettivi ambiziosi – ma anche molto faticosi da perseguire, se si opera, come oggi, dentro un sistema in continua evoluzione – passa necessariamente attraverso l'urgenza di ridistribuire, anche in agricoltura, il carico fiscale tra i soggetti interessati. Bisogna farlo sempre, non rinunciando mai a tutelare le fasce medie e disagiate del nostro tessuto sociale, esentando i coltivatori diretti, gli agricoltori e tutti coloro che lavorano con sacrificio e passione la terra ogni giorno.
L'agricoltura è una straordinaria risorsa per il nostro Paese. La nostra Italia è la terra delle eccellenze agroalimentari, del buon vino, la patria della dieta mediterranea, il cuore pulsante dell'enogastronomia di qualità del nostro continente e dell'intero pianeta. Questo è possibile, cari colleghi, grazie al lavoro, alla dedizione, alla professionalità e alla passione senza fine dei nostri coltivatori, dei nostri allevatori, dei nostri viticoltori e dei tanti imprenditori che investono nel buono, dei tanti giovani che sempre di più guardano all'agricoltura come strumento per coltivarvi le loro ambizioni e l'idea di futuro, partendo meravigliosamente dal prendersi cura delle loro radici.
Noi tutti, colleghi deputati, abbiamo il dovere, da qui dentro, di non fare spegnere questo fuoco. Abbiamo il dovere di offrire strumenti capaci di dare ossigeno e nutrimento a questo fervore. Ma abbiamo anche il dovere di pensare complessivamente alle sorti del nostro Paese. Il Partito Democratico ha questo dovere, essendo il primo partito in Italia ed avendo su di sé la responsabilità del Governo.
Di fronte a questa doppia esigenza, custodire la bellezza di chi mette passione per fare vivere un comparto centrale per l'economia nazionale, qual è l'agricoltura, e badare responsabilmente alle sorti generali del nostro Paese, si rischia di dovere fare scelte che non sempre risultano pienamente rispondenti a ciò che sarebbe stato ideale fare. Questo provvedimento che oggi ci accingiamo ad approvare può esserne un esempio. Ne siamo consapevoli. Ma siamo consapevoli anche che da qui è necessario partire per perseguire in tempi rapidissimi la giusta regolamentazione di questo settore, sempre più vitale per il nostro Paese, soprattutto alla vigilia di un evento straordinariamente importante quale l'Expo.
È per questa ragione che, un minuto dopo la conversione di questo decreto, il partito si impegnerà a riaprire di nuovo un tavolo di confronto e di concertazione tra il Governo e le parti interessate, gli agricoltori e le rappresentanze di categoria, perché la buona politica, colleghi, è quella che sa decidere, ma è anche, se non soprattutto, quella che sa ascoltare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ed è proprio dal confronto che seguirà all'approvazione del decreto in esame che si dovrà cercare e perseguire la strada che porti ad un successivo provvedimento, che contenga misure sempre più eque, metodo che già altre volte ci ha permesso di giungere a scelte utili e costruttive, come nel caso dell'abolizione dell'IMU sui fabbricati rurali.
Tuttavia è innegabile come il provvedimento, oggi all'esame di quest'Aula, risulti complessivamente meno restrittivo rispetto a quello definito dalla precedente normativa. Non è un dato da sottovalutare. Grazie al lavoro dei parlamentari del Partito Democratico e alla disponibilità del Governo, si è giunti a contemplare nel provvedimento che oggi si vota un aumento considerevole dei numeri dei comuni considerati montani, da 1.498 a 3.546 (oltre 2 mila comuni più rispetto alla prima stesura), ai quali vanno aggiunti quelli parzialmente esenti, 655 comuni.
Si consideri inoltre che, a seguito delle modifiche introdotte al Senato, l'ambito delle esenzioni viene ulteriormente esteso ai terreni definiti di collina svantaggiata, ubicata in circa 1.600 comuni, terreni posseduti e coltivati da imprenditori agricoli e coltivatori diretti, predisponendo una detrazione di 200 euro dall'IMU dovuta e portando così, cari colleghi, a 5.500 il numero dei comuni che godono dell'esenzione dell'IMU. Questo significa che l'80 per cento delle aziende agricole in quei territori sarà esentato dal pagamento dell'IMU. Vi è in questo una valorizzazione dell'agricoltura attiva e produttiva.
Sono degli ottimi risultati già perseguiti e raggiunti dal Partito Democratico, ma non basta. Nel provvedimento che ci aggiungiamo a votare ci sono – e non lo neghiamo affatto – degli aspetti che meritano una riflessione ulteriore e successiva. Mi riferisco, ad esempio, all'esenzione che con questi criteri è applicabile ai territori montani e collinari coltivati con produzioni agricole pregiate e in grado di assicurare buoni redditi e, al contrario, non è applicabile invece ai terreni con colture meno redditizie, solo perché collocati ad una certa altitudine. Diverse sono poi le aree interne non esentate. Criticità, incongruità, queste, che vanno sanate con atti lungimiranti e coesivi, coinvolgendo gli attori sociali del processo decisionale. Per questo, subito dopo l'approvazione di questo provvedimento dobbiamo perseguire la strada che conduce ad un miglioramento dei criteri applicativi e il PD vuole e deve esserne il fautore.
Anzitutto, va verificata l'applicazione delle esenzioni introdotte per i terreni svantaggiati, al fine di prevedere, con un successivo provvedimento, una revisione dei criteri di esenzione dall'IMU che si adatti alla reale situazione dei terreni agricoli e soprattutto alla reale capacità contributiva della realtà produttiva.
Vanno poi valutati interventi per quei comuni con caratteristiche non uniformi, a cui va riconosciuto un regime agevolato. Va considerata la necessità di includere tra le esenzioni e le detrazioni anche le aree protette, i siti di interesse comunitario, i comuni che sono svantaggiati dal punto di vista socio-economico, cioè al di sotto della media del reddito pro capite, e quei terreni ricadenti nelle aree SIN. L'approvazione ieri da parte del Governo di alcuni ordini del giorno, che prevedevano proprio questo, sono un altro segnale positivo che va in questa direzione.
Fondamentale poi è il riconoscimento dei regimi agevolati per i tanti coltivatori che hanno subito gravi danni per fitopatie, che quest'anno stanno compromettendo intere colture agricole, come gli innumerevoli agricoltori pugliesi, colpiti dal batterio della xylella fastidiosa, per la quale il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza. Ma vi sono anche altre innumerevoli piaghe che colpiscono diverse zone del nostro Paese, come la mosca dell'olivo o la mosca del ciliegio. Penso alla previsione di deroghe specifiche, come la sospensione degli adempimenti fiscali, tributari, contributivi per tutti questi agricoltori colpiti da queste calamità. Anche a questo si sta già lavorando.
È da questi elementi che noi dobbiamo ripartire. Per questo, rivolgo il mio invito sincero a tutte le altre forze politiche, affinché limitino la strumentalizzazione di questo provvedimento e mettano davvero al primo posto gli interessi ell'intero comparto agricolo, votando insieme a noi, insieme al Partito Democratico, il decreto-legge ed impegnandosi con noi a migliorarlo fin da subito.
Non è di certo un provvedimento risolutivo, signor Presidente, anzi, evidenzia come sia necessaria la revisione del catasto agricolo, che è il vero limite, e come ci sia l'urgenza di affrontare l'intera tematica in modo strutturale e complessivo. Ed è proprio questo l'impegno che il PD si assume e sul quale baserà il proprio contributo politico anche nella strutturazione della local tax.
Insomma, da qui si parte lungo un percorso di ascolto e di confronto con gli enti locali e gli operatori del comparto, per rendere sempre più aderenti alle esigenze vive della popolazione le scelte che il PD, dentro il Parlamento e il Governo del Paese, assume attraverso l'attività legislativa. Ascolto, ma anche azione, analisi e concretezza. Partiamo da questo provvedimento, senza dubbio il migliore possibile nella congiuntura economica che attualmente il Paese sta vivendo, con la certezza, colleghi, che il lavoro del PD su queste tematiche non si fermerà certo oggi. Ed è per questo che annuncio il voto favorevole del Partito Democratico(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Congratulazioni).